Osservare la complessione fisica dei popoli dell’Africa rurale ci fa comprendere che la quantità di cibo consumata non è direttamente proporzionale alla salute dell’essere umano.
Gli africani mangiano molte meno calorie rispetto ai popoli occidentali, non perché non abbiano cibo a sufficienza, ma perché è giusto così.
I villaggi dell’Africa rurale hanno spesso magazzini dove vengono conservati i carboidrati (a seconda delle aree, principalmente miglio e sorgo, oltre al mais, grano e riso). I magazzini sono in genere strutture d’argilla sopraelevate da terra per impedire il furto animale.
L’attività principale dei villaggi/casa è la molitura dei cereali. Questa avviene utilizzando pietre su dei piani di lavoro dello stesso materiale, o impiegando dei mortai di legno in cui viene molato il cereale utilizzando dei pestelli giganti sempre di legno, che vengono azionati dalle braccia atletiche delle ragazze del villaggio. Questa operazione viene svolta sempre in compagnia, e spesso giocando. Il pestello viene lanciato in alto, bisogna battere le mani una, due, le campionesse tre volte, e poi riprendere in volo il pestello, continuando il lavoro di macinatura.
Tutte le mattine si accende il fuoco delimitato da alcune pietre e si cucinano minestre e polentine (il fufu), che compongono il pasto abituale.
La carne è consumata saltuariamente e cucinata nei giorni di festa e nelle cerimonie religiose. Il consumo dei pasti è sempre comunitario, intorno al fuoco, seduti sul proprio calcagno o su di una pietra, o su delle seggioline che da molti popoli sono anche usate come poggiatesta nel sonno.
La dieta viene integrata da ciò che offre la natura, a seconda dell’ubicazione del villaggio: frutta, legumi, pesce, cacciagione… I popoli nomadi o seminomadi si nutrono prevalentemente di latte, latte acido e sangue.
Un fatto in ogni caso evidente è che il cibo in Africa è il migrore che si possa trovare nel mondo, nettamente superiore a quello occidentale grazie soprattutto alla qualità delle materie prime, oltre che ai sistemi tradizionali di lavorazione e di cottura.
[Brano e foto tratte da Africa. Where life is still legal di Luca Gargano]