Il cibo nell’Africa rurale

Osservare la complessione fisica dei popoli dell’Africa rurale ci fa comprendere che la quantità di cibo consumata non è direttamente proporzionale alla salute dell’essere umano.
Gli africani mangiano molte meno calorie rispetto ai popoli occidentali, non perché non abbiano cibo a sufficienza, ma perché è giusto così.
I villaggi dell’Africa rurale hanno spesso magazzini dove vengono conservati i carboidrati (a seconda delle aree, principalmente miglio e sorgo, oltre al mais, grano e riso). I magazzini sono in genere strutture d’argilla sopraelevate da terra per impedire il furto animale.
L’attività principale dei villaggi/casa è la molitura dei cereali. Questa avviene utilizzando pietre su dei piani di lavoro dello stesso materiale, o impiegando dei mortai di legno in cui viene molato il cereale utilizzando dei pestelli giganti sempre di legno, che vengono azionati dalle braccia atletiche delle ragazze del villaggio. Questa operazione viene svolta sempre in compagnia, e spesso giocando. Il pestello viene lanciato in alto, bisogna battere le mani una, due, le campionesse tre volte, e poi riprendere in volo il pestello, continuando il lavoro di macinatura.
Tutte le mattine si accende il fuoco delimitato da alcune pietre e si cucinano minestre e polentine (il fufu), che compongono il pasto abituale.
La carne è consumata saltuariamente e cucinata nei giorni di festa e nelle cerimonie religiose. Il consumo dei pasti è sempre comunitario, intorno al fuoco, seduti sul proprio calcagno o su di una pietra, o su delle seggioline che da molti popoli sono anche usate come poggiatesta nel sonno.
La dieta viene integrata da ciò che offre la natura, a seconda dell’ubicazione del villaggio: frutta, legumi, pesce, cacciagione… I popoli nomadi o seminomadi si nutrono prevalentemente di latte, latte acido e sangue.
Un fatto in ogni caso evidente è che il cibo in Africa è il migrore che si possa trovare nel mondo, nettamente superiore a quello occidentale grazie soprattutto alla qualità delle materie prime, oltre che ai sistemi tradizionali di lavorazione e di cottura.

[Brano e foto tratte da Africa. Where life is still legal di Luca Gargano]

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The English version of Luca Gargano’s book

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Libro Africa

Much more than just a collection of photographs, this book is a journey through an endlessly fascinating continent, but also one which leads us to examine and compare that continent with our strange, Western idea of civilisation.
The book is a collection of over a thousand photographs taken by Luca Gargano during the decade he spent travelling Africa, and chosen from his vast personal archive in such a way as to form a story, or even better, an itinerary that leads us on a voyage of discovery of human life away from tarmacked roads, in close contact with the land, animals, work and the cycles of nature. Life, in other words, but a life that in our world would be considered illegal, as Luca Gargano says, given that we have decided to renounce it to follow hygienic and behavioural standards that have very little to do with an authentic, instinctive life.
So in this collection you will also find a world that we are on the verge of losing, and which instead, is worth recording and preserving.
This world is found in a territory that is in some ways a cross-section of all the countries of the African continent – the ideal region of villages, made up of dirt roads and unspoilt environments, that exist in the various African countries, wherever communities live far from cement and asphalt.
In these photos you will see it with your own eyes – life in Africa pulsates in original ways. Then, by contrast, it shows us how much Western systems that manage our basic food, work and health needs can be misguided.
In this way, the Africa photographed by Luca Gargano becomes a model to which it would be time for our so-called Western world to return, in order to rediscover the roots of life itself, going in search of them there, where life is still legal.

Luca Gargano
was born and lives in Genoa, where he heads Velier (www.velier,it), Italy’s biggest independent importer of wines and spirits.
One of the world’s leading connoisseurs when it comes to spirits, he was voted “Mejor expert del ron” by the producers themselves in 2014, and “Rum Influencer of the Year” at the 2016 Golden Rum Barrel Awards in London. In 2014, French publishing house Flammarion published his book “Atlas du Rhum”, which won him the Gran Prix du Livre Spirit in Paris that same year, and which experts consider to be nothing less than a “Rum Bible”.
The mind behind the “Triple A” movement, ground-breaking businessman, explorer of innovative ideas and much more, he has travelled widely, as well as in Africa, where he collected original images that show him to be an exceptional photographer.

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Tutti i proventi ai villaggi africani

Copertina Libro Africa
Tutti i proventi del libro Africa. Where life is still legal (esclusi i soli costi di stampa) saranno devoluti ai villaggi africani visitati da Luca Gargano durante i suoi viaggi.

 

Luca Gargano li porterà personalmente ai seguenti villaggi:
_Fino a 10.000 Euro al villaggio Binte dell’isola Carache, in Guinea Bissau;
_Dai 10.000 ai 20.000 Euro al villaggio nomade Mongolina dei Mucubais, in Angola;
_Oltre i 20.000 Euro al villaggio stanziale Kourfa dei Peul, nel nord Benin;
Nel caso si superasse un incasso di 30.000 Euro, verranno previste altre donazioni destinate ad altri villaggi ancora.

Al termine di ogni viaggio di Luca Gargano, pubblicheremo su questo sito un reportage fotografico per raccontarvelo.

I proventi saranno distribuiti in parti uguali tra i gruppi familiari, senza alcuna richiesta dell’uso che ne verrà fatto.

 

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Il nostro primo grande libro

Copertina Libro AfricaDieci anni di viaggi, oltre mille fotografie, quasi quattrocento pagine di grande formato, per raccontarvi l’Africa rurale come maestra di vita

Molto più di una semplice raccolta di fotografie, questo volume è un viaggio in un continente dal fascino sconfinato, ma anche un percorso che porta noi occidentali a confrontarci per contrasto con la nostra strana idea di civilizzazione.

Il volume, dal grande formato (27×41 cm), raccoglie oltre mille fotografie, scattate da Luca Gargano in dieci anni di viaggi in Africa e selezionate dal suo vasto archivio personale in modo da costruire una storia o, meglio ancora, un itinerario che ci porta alla scoperta della vita umana fuori dalle strade asfaltate, a contatto con la terra, con gli animali, il lavoro e i cicli naturali. La vita, insomma, ma una vita che qui da noi sarebbe considerata illegale, ci dice Luca Gargano, dal momento che noi abbiamo deciso di negarcela per seguire delle norme igieniche e comportamentali che con la vita autentica e istintiva hanno poco a che fare.

Ma in questa raccolta troverete anche un mondo che siamo sul punto di perdere e che, invece, varrebbe la pena ricordare e custodire. Questo mondo si trova in una specie di territorio trasversale, che attraversa in qualche modo tutti i Paesi del continente africano: la regione ideale dei villaggi, fatta di strade sterrate e ambienti non contaminati.

Lo vedrete con i vostri occhi: in Africa la vita pulsa in modalità originarie. E allora, per contrasto, ci mostra quanto possano essere in realtà sbagliati i sistemi occidentali che gestiscono le nostre esigenze basilari di alimentazione, lavoro e salute.

L’Africa fotografata da Luca Gargano diventa così un modello a cui sarebbe tempo di tornare anche nel nostro Occidente, per riscoprire le radici della vita stessa, andando a cercarle lì dove la vita è ancora legale.

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Più di mille scatti straordinari

Il mio viaggio in Africa, iniziato negli anni Ottanta in un’ottica turistica, si è trasformato nei primi anni Duemila in una necessità di esplorazione e apprendimento spirituale, nata dalla consapevolezza che, nell’Africa rurale, fuori dalle rotte turistiche e dalle attività economiche dei bianchi e dei gialli, esistono ancora popoli che rispettano l’armonia naturale, perché ancora animati dalla coscienza collettiva, e non dall’egoismo della coscienza individuale.

E così ho cominciato a viaggiare nelle zone più remote dell’Africa, avendo come obiettivo l’entrare in contatto con comunità non contaminate dalla nostra cultura.

Ho comunque potuto conoscere popoli come gli Ik nel nord dell’Uganda, i Dassenech sull’ Omo River, i Turkana che abitano sulle rive occidentali dell’omonimo lago, i Mucubais e gli Himba del sud-ovest dell’Angola, i popoli saheliani che oggi vivono nella Red Zone tra Niger, Burkina Faso e Mali e i Bijagos delle isole della Guinea Bissau…

Luca Gargano, Africa. Where life is still legal

In arrivo la versione inglese

Copertina Libro Africa

Disponibile da marzo 2018, la versione internazionale del libro di Luca Gargano, con testi e didascalie in lingua inglese.

Much more than just a collection of photographs, this book is a journey through an endlessly fascinating continent, but also one which leads us to examine and compare that continent with our strange, Western idea of civilisation.

The book is a collection of over a thousand photographs taken by Luca Gargano during the decade he spent travelling Africa, and chosen from his vast personal archive in such a way as to form a story, or even better, an itinerary that leads us on a voyage of discovery of human life away from tarmacked roads, in close contact with the land, animals, work and the cycles of nature. Life, in other words, but a life that in our world would be considered illegal, as Luca Gargano says, given that we have decided to renounce it to follow hygienic and behavioural standards that have very little to do with an authentic, instinctive life.

So in this collection you will also find a world that we are on the verge of losing, and which instead, is worth recording and preserving.

This world is found in a territory that is in some ways a cross-section of all the countries of the African continent – the ideal region of villages, made up of dirt roads and unspoilt environments, that exist in the various African countries, wherever communities live far from cement and asphalt.

In these photos you will see it with your own eyes – life in Africa pulsates in original ways. Then, by contrast, it shows us how much Western systems that manage our basic food, work and health needs can be misguided.

In this way, the Africa photographed by Luca Gargano becomes a model to which it would be time for our so-called Western world to return, in order to rediscover the roots of life itself, going in search of them there, where life is still legal.

I have never travelled to photograph,
but I photographed because I was traveling
Luca Gargano